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Prosegue il percorso di valorizzazione dell’Archivio fotografico della Federazione Comunista di Piacenza

Il progetto, partito nel febbraio 2021 in occasione del centenario della nascita del PCI, prevede la pubblicazione delle foto dell’Archivio sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram di Fondazione Piacenza Futura.

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281 buste con più di 4.000 fotografie, per la maggior parte in bianco e nero, che coprono un arco temporale che va dagli anni Quaranta del secolo scorso al 2004.

L’Archivio fotografico della Federazione del PCI-PDS-DS di Piacenza costituisce un patrimonio di grande valore documentale, ma anche affettivo, che Fondazione Piacenza Futura ha deciso di valorizzare attraverso i social media con l’obiettivo di raggiungere una platea il più possibile ampia di appassionati e studiosi, ma anche di semplici cittadini.

«Abbiamo aperto la pagina Facebook e il profilo Instagram nel febbraio 2021, in occasione del centesimo anniversario della nascita del PCI, spiega il presidente di Fondazione Piacenza Futura Paolo Cammi. All’inizio pensavamo di usare i social per dare visibilità alle iniziative e alle attività in cui la Fondazione è impegnata, ma ben presto ci siamo resi conto che questi canali potevano essere un formidabile strumento per valorizzare il patrimonio documentario e iconografico del PCI piacentino, che noi abbiamo ereditato e che è custodito presso la sede dell’Isrec Piacenza».

Le fotografie vengono selezionate, digitalizzate e successivamente pubblicate corredate di un testo descrittivo. Il pubblico che segue le pagine contribuisce al processo di documentazione condividendo ricordi, aneddoti, e integrando i contenuti pubblicati.

«L’interesse e il coinvolgimento del pubblico sono cresciuti nel tempo, andando anche oltre le nostre aspettative – prosegue Cammi. Pur senza pretese di rigore storico, questo progetto ci permette di ripercorrere i momenti salienti della storia del nostro territorio, di ricordare alcune delle personalità che, dentro e fuori il partito, ne sono state protagoniste e di raccontare la comunità dei militanti che nel partito avevano un punto di riferimento. Per questo crediamo valga la pena proseguire, anche perché ci sono ancora moltissime foto da mostrare e storie da riscostruire, raccontare e condividere».

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Un delitto fascista. A 100 anni dall’uccisione di Gaetano Lupi: la presentazione del libro di Mauro Ferri

L’evento, organizzato dalla Cooperativa Lupi con il sostegno di Coop Alleanza 3.0 e Fondazione Piacenza Futura, si è svolto a 100 anni esatti dall’assassinio di Gaetano Lupi per mano dei fascisti.

Locandina_PresentazioneLibro.jpgSabato 19 marzo 2022 si è tenuta a Piacenza, alla Cooperativa Lupi, la presentazione del libro Un delitto fascista, scritto dal giornalista di PiacenzaSera.it Mauro Ferri e pubblicato da Officine Gutenberg.
Gaetano Lupi, giovane vogatore della “Vittorino da Feltre” di famiglia socialista, fu ucciso proprio sotto la casa dei genitori in via Taverna il 19 marzo 1922 al termine di una giornata di festa, in cui a Piacenza si era celebrata la Fiera di San Giuseppe.
La morte di Gaetano Lupi suscitò un cordoglio vastissimo: ai suoi funerali parteciparono tutti gli operai di Piacenza, molti dei quali vivevano proprio nel cosiddetto “rione rosso”, quella porzione di città che da piazza Borgo si spingeva fino alla barriera Taverna.
Secondo Ferri, quelle esequie rappresentarono una sorta di cesura storica, l’ultimo sussulto prima della resa completa della città al fascismo.

Al di là del racconto di questa vicenda tragica, il libro ricostruisce il clima politico e sociale caratterizzato dalle forti tensioni che favorirono l’affermazione violenta del fascismo.Presentazione_libro.jpg
A partire dalle fonti giornalistiche del tempo l’autore compie un piccolo viaggio in un passato liquidato un po’ troppo in fretta, con tanti protagonisti del tempo che vennero coinvolti, il primo sindaco socialista di Piacenza Ferruccio Tansini, il ras del fascismo nascente Bernardo Barbiellini Amidei, e soprattutto gli abitanti di Strà Levata, quegli stessi che alla fine della Seconda Guerra Mondiale decisero di far rinascere la cooperativa chiusa dai fascisti per intitolarla a Gaetano Lupi per conservarne la memoria.

La presentazione, organizzata con il sostegno di Coop Alleanza 3.0 e Fondazione Piacenza Futura, ha visto i contributi di Iara Meloni, ricercatrice storica all’Università di Milano, di Romano Repetti, presidente Anpi, e del presidente di Città Comune Gianni D’Amo, che ha scritto la prefazione del libro.

 

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PARTECIPARE LA DEMOCRAZIA: la mostra sulla storia del PCI in Emilia-Romagna

 PCI ER Mostra piacenza postLe iniziative per celebrare i cento anni dalla fondazione del PCI entrano nel vivo con l’allestimento della mostra storico-documentaria curata dagli Istituti storici dell’Emilia-Romagna.

Nella nostra provincia, l’esposizione farà tappa alla Casa del Popolo di Rivergaro dal 6 al 13 giugno e sarà inaugurata domenica 6 alle ore 10.30 con la partecipazione dell’onorevole Pierluigi Bersani, di Carla Antonini e di Barbara Spazzapan - rispettivamente direttrice e archivista  dell'Istituto di storia contemporanea di Piacenza - e dello storico dell’Università di Bologna Carlo De Maria, che è anche il curatore della mostra.

La diretta dell’inaugurazione si potrà seguire anche dalla pagina Facebook @FondazionePiacenzaFutura.

 

 

 LA MOSTRA “STORIA DEL PCI IN EMILIA-ROMAGNA”

Attraverso videointerviste, fotografie e documenti, biografie e luoghi-simbolo la mostra ricostruisce la storia del Partito comunista nella dimensione regionale dal 1921 al 1991.

Il percorso espositivo è diviso in due sezioniLa prima parte della mostra, dedicata alle fasi storiche, si snoda dalle origini del Partito comunista, negli anni concitati che seguirono la Prima guerra mondiale e la Rivoluzione russa, alla lotta contro il fascismo, fino al movimento partigiano e alla costruzione della democrazia. La parabola del PCI si esaurisce in un frangente storico, gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, nel quale è un’intera epoca a finire: in Italia, in Europa e nel mondo. La seconda parte della mostra ha, invece, una impostazione tematica e tratta numerosi aspetti della storia sociale, culturale e politica del PCI emiliano-romagnolo: l’attivismo femminile, il modello di welfare territoriale, la questione giovanile, le comunità operaie, gli aspetti della socialità legati alle feste de l’Unità e alle case del popolo, le scelte economiche relative al mondo della cooperazione, a quello delle piccole e medie imprese e alla società dei consumi, fino ad arrivare ai rapporti internazionali intessuti dal PCI emiliano-romagnolo, che attraverso Regione ed enti locali fu capace di sviluppare, per così dire, una propria “politica estera”.

Un tassello del percorso espositivo è, infine, dedicato a “eretici” e “dissidenti” che hanno contribuito a movimentare, criticare ed arricchire la vita della sinistra lungo il Novecento.

La sezione audiovisiva della mostra propone brani del film documentario “Paura non abbiamo” del regista Andrea Bacci (prodotto da Seven Lives Film), incentrato sulle storie delle migliaia di persone che negli anni Cinquanta vennero ingiustamente licenziate da fabbriche e luoghi di lavoro a causa della militanza nel PCI o in altre organizzazioni politiche e sindacali della sinistra. L’allestimento si completa con la ricostruzione ambientale di una sezione di partito, con manifesti, libri, ritratti e altri cimeli della storia del PCI.

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INFORMAZIONI UTILI
Dal 6 al 13 giugno 2021 all’Auditorium della Casa del Popolo di Rivergaro, Via Don P. Luigi Veneziani, 64
Orari: sabato e domenica 10.30-13.00 /16.00-18.30; gli altri giorni 18.30-21.30.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

Prenotazioni: tel: 392 6473612; e-mail:

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Nell’anno del centenario, tante iniziative per valorizzare la storia del PCI piacentino

Giovedì 21 gennaio cade il centenario della costituzione del Partito Comunista Italiano, una ricorrenza che sarà celebrata in tutta Italia e a Piacenza sarà ricordata attraverso una diretta Facebook che prenderà il via alle ore 16.30 sulla pagina Facebook @FondazionePiacenzaFutura. Nei prossimi mesi le celebrazioni proseguiranno con una serie di eventi di carattere storico-culturale – un film documentario, due mostre fotografiche, un convegno e una pubblicazione – promossi e realizzati da Fondazione Piacenza Futura in collaborazione con l’Istituto di storia contemporanea di Piacenza (Isrec).

manifestazione PCI Gotico piacenza«Questo anniversario – spiega il presidente di Fondazione Piacenza Futura Paolo Cammi – ci dà prima di tutto l’opportunità di valorizzare lo straordinario patrimonio documentario e iconografico del Pci piacentino che noi abbiamo ereditato e che è custodito presso la sede dell’Isrec Piacenza. Ma è anche l’occasione per promuovere una riflessione e aprire un dibattito su come questa eredità storica e culturale possa essere messa al servizio del presente. Non vogliamo fare un’operazione nostalgica ma piuttosto un lavoro di analisi, approfondimento e divulgazione che possa servire a capire meglio il nostro passato e a orientarci nel presente».

 

IL PROGETTO REGIONALE DI PUBLIC HISTORY

Le fondazioni democratiche dell’Emilia-Romagna in collaborazione con gli Istituti storici della Resistenza hanno promosso un progetto di storia pubblica partecipata per valorizzare la storia del Partito Comunista nella nostra Regione. “Partecipare la democrazia, Storia del Pci in Emilia-Romagna” – è questo il nome del progetto – ha portato alla creazione di un portale web che raccoglie tutte le fonti documentarie digitalizzate raccolte nelle diverse zone della Regione: materiale fotografico, videointerviste, mappe interattive con i luoghi significativi della storia del Pci. Un racconto corale e collettivo costruito in modo partecipativo che potrà arricchirsi ancora grazie al contributo di chi vorrà mettere a disposizione nuovi materiali. Per farlo si può scrivere a

L’inaugurazione del portale www.parteciparelademocrazia.it avverrà giovedì 21 gennaio alle ore 16.30. La diretta streaming dell’inaugurazione si può seguire dalla pagina Facebook di Fondazione Piacenza Futura.

A seguire, sempre in diretta su questa pagina, alle ore 17.30 è in programma la Lectio magistralis di Massimo D’Alema “Il Pci e la democrazia italiana”, con l’introduzione di Mauro Roda, presidente di Fondazione Duemila di Bologna e la discussione degli storici Carlo De Maria e Mirco Carrattieri.

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Il calendario degli appuntamenti è in costruzione e sarà reso noto appena possibile sulla pagina Facebook @FondazionePiacenzaFutura e sui canali di Isrec, ma già da ora si sa che gli eventi più salienti saranno:

- il docufilm “Comunisti a Piacenza” di Eugenio Gazzola e Daniele Signaroldi, un racconto collettivo della storia comunista nella nostra provincia costruito grazie alle testimonianze dei militanti e dei dirigenti che hanno amministrato il partito e la città in fasi diverse della storia piacentina;

- la mostra “Storia del Pci in Emilia-Romagna”, curata dagli Istituti storici della Regione e promossa dalle fondazioni democratiche dell’Emilia-Romagna (luogo e data da definire);

- la mostra “Nilde lotti e l’Emilia-Romagna” promossa dall’Assemblea legislativa regionale (luogo e data da definire);

- un convegno storico con tema e partecipazione di carattere nazionale;

- una ricerca storica sul Pci piacentino.

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Presentazione di "Democrazia, populismo e leadership"

Dopo il successo de La Notte Rossa 2017, procede la nostra attvità culturale e il prossimo 27 ottobre alle ore 18:15, in via Gregorio X, n.9 (Piacenza), Fondazione Piacenza Futura ha il piacere di ospitare la presentazione del libro "Democrazia, populismo, leadership: il Movimento 5 stelle" di Flavio Chiapponi, professoredell'Universtà di Pavia e Presidente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione.
Ne discuterà con Sergio Dagnino, Consigliere Comunale M5S di Piacenza.
Modera Eugenio Gazzola.

Il nesso democrazia - populismo sta al centro di numerosi tentativi finalizzati a interpretare l'ascesa elettorale di attori politici nuovi, portatori di una sfida interna alla politica mainstream: dalla Francia all'Olanda, dalla Gran Bretagna all'Italia, nessun sistema politico europeo sembra immune all'attacco populista. In questo volume, Chiapponi tenta innanzitutto di chiarire i confini definitori del fenomeno ed esaminarne i rapporti con i regimi democratici. Distinguendo i fattori strutturali da quelli processuali (tanto politici quanto sociali), isola e classifica le componenti che agevolano le insorgenze populistiche e ne propiziano il successo. Applicando questa chiave di lettura al caso italiano, infine, mette in luce le condizioni che hanno favorito il boom del M5S. L'ultimo arrivato nella già affollata platea dei populismi italiani si caratterizza per la sua singolare articolazione organizzativa: come accade nel modello del partito personale, leadership e organizzazione tendono a sovrapporsi e a formare un unicum inscindibile agli occhi degli elettori e dei militanti.

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NON SONO RAZZISTA, MA.

Con molto piacere Fondazione Piacenza Futura e l'Associazione Alice hanno promosso un incontro che si è svlto ieri nell'ambito de La Notte Rossa 2017, dal titolo "Non sono razzista, ma.".
Durante l'appuntamento è stato presentato il nuovo libro del Sen. Luigi Manconi, alla presenza dell'autore, in prima fla in questi giorni per l'approvazion della legge sullo Ius Soli, con il giornalista Maurizio Maggiani e Padre Zerai, sacerdote cattolico eritreo, indagato dalla procura di Trapani per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e già candidato al Nobel per la Pace.

Il libro "Non sono razzista, ma. La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura”, edito da Feltrinelli, illustra un meccanismo psicologico tanto elementare quanto diffuso, che mira a prendere le distanze dalle parole e dagli atti che ci tradiscono e contraddicono ciò che pensiamo di essere, o che magari vogliamo far intendere di essere. Ma ormai è entrata in crisi l'interdizione morale nei confronti di parole e atti xenofobi, che aveva costituito una sorta di presidio linguistico e culturale, ma anche sociale e politico, rispetto al ricorso a pratiche di esclusione e discriminazione. Forse davvero sta cadendo il tabù del razzismo nella società italiana. 

Gli autori, L.Manconi e F.Resta, lanciano un grido d'allarme: l'intolleranza etnica ha trovato spazio nel discorso pubblico e nella sfera politica, legittimando comportamenti fino a ieri censurati, grazie a figure pubbliche che fanno del proprio ruolo istituzionale una risorsa significativa di produzione e legittimazione dell'ostilità sociale nei confronti dello straniero.

All'incontro, che si è svolto nella Serra di Palazzo Ghizzoni Nasalli, hanno assistito circa 90 partecipanti.

manconi piacenza 

Guarda il volantino del'iniziativa

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